A quanto si apprende dalla nota pubblicata ieri sul sito del Tribunale Unificato, la Germania ha deciso (*) di prorogare di due mesi il sorgere (“sunrise“) dell’agognato brevetto europeo con effetto unitario, che avverrà il 1° marzo 2023, anziché al 1° gennaio come previsto inizialmente.
La proroga, che è stata definita “una correzione“, sarebbe stata “pensata per consentire ai futuri utilizzatori di prepararsi all’autenticazione forte, che sarà richiesta per accedere al “Case Management System” e per firmare i documenti“.
Ad onor del vero, a fronte delle criticità segnalate da IpKat, sorge spontanea la domanda se, invece, la proroga non sia motivata dall’opposta esigenza di consentire al sistema di autenticazione forte di prepararsi ai futuri utilizzatori.
Sia come sia, la proroga sposta l’effettiva entrata in vigore del brevetto unitario dal 1° aprile al 1° giugno del 2023: in tal modo, anche chi pensava che il brevetto unitario fosse uno scherzo dovrà mettersi l’anima in pace.
Durante il periodo di avvio sarà possibile depositare all’EPO le richieste per “prenotare” l’effetto unitario e per posticipare la concessione per le domande di brevetto europeo che hanno ricevuto una comunicazione ex Rule 71(3) EPC, nonché depositare presso il Tribunale Unificato le istanze di rinuncia (“opt-out“) per le domande ed i brevetti europei che si desidera sottrarre alla competenza esclusiva dello stesso Tribunale, mantenendoli nella competenza dei tribunali nazionali.
Nella nota “ci si aspetta che non ci saranno ulteriori ritardi sull’avvio dell’UPC oltre il 1 giugno 2023“, perché “tutto il resto dei lavori preparatori è in linea con le scadenze pubblicate“.
Manca solo di conoscere l’ubicazione della terza sede della Divisione Centrale – ma questo è un dettaglio.
(*) in base all’art. 89 del trattato sul TUB, l’avvio del periodo di “sunrise” non è una scelta del Tribunale Unificato, ma dipende dalla data alla quale la Germania depositerà lo strumento di ratifica del trattato.